DoorwayL’ampliamento della boutique Almini in via Bagutta a Milano amplia ed estende le scelte spaziali, formali e materiche del piccolo flagship store adiacente – progettato sempre da CZA – in linea con la sempre maggiore articolazione di prodotto e immagine del brand. Il ruolo di uno spazio di esposizione e vendita come questo è simile a quello della cassa armonica di uno strumento musicale capace di dare pienezza e di generare risonanze intorno alla melodia prodotta dalle corde. L’architettura di interni del negozio produce un’atmosfera al contempo preziosa e discreta intorno a scarpe e oggetti di pelletteria dalla fattura perfetta e inimitabile. Lo sfondo non ha bisogno di sostituirsi all’oggetto; vuole invece costituirne un “analogo” capace di suscitare emozioni e generare un sistema di connotazioni adeguate al suo carattere e stile. Il nuovo ingresso su via Bagutta assume la forma di un arco a tutto sesto inscritto nella geometria del portale esistente; se il suo profilo risuona con i motivi dell’architettura storica del quartiere, la consistenza materica e cromatica dell’ottone ossidato la reinterpreta in chiave contemporanea. Il suo profilo affilato permette la visione completa della pietra dell’archivolto neoclassico, e la sua strombatura – che si deforma sulla sinistra per generare un’unica vetrina a filo strada – inquadra la porta vetrata di ingresso al negozio.
Il tema della cornice in ottone dal profilo a teste ovali contraddistingue non solo i serramenti delle vetrine esistenti ma anche gli espositori degli interni, ed entra in continuità ideale con i migliori esempi di architetture del negozio del secondo dopoguerra, una tra tutte la splendida galleria Manzoni e le sue grandi specchiature dagli angoli stondati. I dettagli dell’arredamento interno – gli espositori aggettanti dallo sfondo in panno capitonné con bottoni oro, i vassoi aggettanti dal mobile in rovere scanalato e retti da esili supporti metallici, la volta in stucco e il grande specchio decorato dal motivo della treccia Almini – vogliono essere un omaggio esplicito alla grande stagione dell’architettura e del design milanese del secondo dopoguerra, la cui raffinatezza formale e cura del dettaglio è oggi invidiata da tutto il mondo, come è invidiata la classe inimitabile delle scarpe e degli accessori Almini, frutto di un lungo dialogo tra disegno innovativo, attenzione al materiale e sapienza artigianale. In un mondo sempre più capace di copiare motivi esistenti, il flagship store Almini vuole dimostrare la vitalità di un “disegno italiano” orgoglioso della sua identità e al contempo aperto verso una realtà globale.